Di Gianluca Venier
Nel mese di novembre 2023 si è tenuto, presso la sede NBTHK di Tokyo, il terzo Special Meeting che ha permesso ai membri della NBTHK Italian Branch di studiare dal vivo, e in esclusiva, una selezione di lame scelte dalla collezione del Museo NBTHK e spiegate dall’attuale curatore del Museo, Akira Ishii. Ishii san è subentrato l’anno scorso nel ruolo di senior curator sostituendo Hinohara san, che è andato in pensione e che adesso si occupa della commissione shinsa. Ishii san è anche l’attuale autore delle schede esplicative dei kantei su carta NBTHK, che affrontiamo ogni mese.
Quest’anno la nostra rappresentanza è stata particolarmente nutrita, con sette membri presenti; un numero addirittura superiore ai rappresentanti della Branch europea, alcuni dei quali si sono uniti a noi per l’occasione. Un fatto che ha dimostrato chiaramente, al panel direttivo della NBTHK, come lo studio della tōken venga svolto in Italia con particolare serietà e dedizione.
Si è trattato, per inciso, del terzo
incontro dedicato alla nostra Branch a partire dalla sua fondazione.
Considerata la pausa di due anni determinata dal Covid, il risultato è
quello di un incontro all’anno, a testimonianza della nostra costanza
nel tenere saldo questo importante collegameno diretto con la NBTHK e
della squisita disponibilità del Museo della Spada di Tokyo nel fornirci
un grande ausilio per lo studio, come sottolineato dal presidente Sakai
sin dal nostro primo incontro. Le lame, otto in tutto, sono state
scelte da Ishii san; sei per un normale kanshō e due per una prova di kantei.
Di seguito l’elenco delle lame esposte, con alcune considerazioni personali.
Lame per kanshō:
Rai Kunimitsu, katana
Lama dal sugata classico, magnifico, con un kissaki ampio, di tipo ikubi. Anche se la lama è suriage mantiene una curvatura wa zori che è tipica della scuola Rai. Il mihaba è relativamente ampio. Tutte queste caratteristiche suggeriscono una datazione al tardo Kamakura. La hada è un ko itame compatto, molto brillante, con chikei ben visibili. L’hamon è luminoso, vibrante, con molte attività di nie e presenza di ara nie, mentre il nioiguchi appare definito e forte: questa straordinaria compresenza di forti nie assieme a nioi potentemente definiti è tipica della scuola. Complessivamente lo stile dell’hamon ha molte caratteristiche affini al Sōshū den, mentre il jigane è
l’elemento che più di tutti porta l’attribuzione a Kunimitsu. Il
riflesso del metallo appare, in modo sorprendente, relativamente scuro.
La firma è in lacca rossa.
Enju Kunimura, tachi
Sugata tipico, koshi zori con lieve funbari. Il monouchi è abbastanza rastremato, il kissaki è quasi ko kissaki. La hada è meravigliosa, compatta, con un riflesso lievemente chiaro. E’ presente un particolare utsuri con aspetto variabile: in alcuni casi appare “a macchie” mentre in altri mostra linee orizzontali. Vi sono aree con jifu. L’hamon presenta saka ashi inclinati verso il nakago, sul lato omote, e verso il kissaki sul lato ura. Normalmente Kunimura realizza un hamon hōsō suguha ma, in questo caso, il disegno della linea di tempra appare più movimentato e ricco di hataraki. A causa di ciò, questa lama potrebbe essere confusa per un lavoro di Rai Kunitoshi. L’utsuri è molto particolare e biancastro ma non può essere definito shirake. Ishii san spiega che si tratta di un utsuri tipico della lavorazione di Kunimura.
Unji, tachi
Unji
e Unrui, di scuola Bizen, mostrano uno stile di lavorazione affine a
Yamashiro e, in particolare, a Rai. Questa caratteristica è bene
evidente in questa lama. L’hamon è del tipo innō togari ba, ossia una base suguha con piccole variazioni appuntite che dirigono verso lo ha. E’ presente jifu utsuri. La mei, attualmente, si trova incisa in fondo al nakago, dunque la lama è ovviamente suriage.
Uda Kunifusa, tantō
Lama meravigliosa che sembra un lavoro di scuola Rai. Forse l’unico dettaglio non conforme a Rai è l’assenza di nie utsuri e il jigane un pò troppo scuro. E’ datato Oei 12 (1405) e infatti presenta un kasane spesso, che è caratteristica dei tantō di quel periodo. Vi sono solo quattro lame di scuola Uda classificati Jūyō Bijutsuhin e tutte sono di Kunifusa. Nel suo lavoro, la caratteristica più evidente è la qualità del jigane,
che è particolarmente raffinato. Anche la firma è tracciata con
eleganza, a differenza degli altri forgiatori Uda. Kunifusa ha lavorato
in molti stili diversi: in questo caso lo stile è molto affine a quello
di Rai Kunimitsu. Generalmente nelle lame Uda vi sono ampi ha nie che, in questa lama, sono circoscritti in particolar modo nella zona del monouchi.
ko Bizen Kuninawa, tachi
Sugata elegante, di tipo koten teki; il monouchi è quasi rettilineo ma non del tutto, come è tipico nelle lame più antiche di scuola Bizen. Il kissaki è ikubi, la hada è un ampio itame con tracce di jifu. L’hamon è un suguha medio basso, che si abbassa notevolmente nella zona del monouchi. Le lame di Kuninawa sono molto rare e il suo stile è affine a quello di Tomonari. Il nakago è ubu. L’utsuri appare piuttosto confuso poichè la lama è certamente stanca. Dunque si può definirlo, perlopiù, un utsuri di tipo tsukare (determinato dalle molte politure).ko Hōki Sanekage, tachi
Sugata classico con chū kissaki. Il sori è importante e il monouchi non è del tutto rettilineo. La zona dello shinogi è particolarmente ampia e la hada dello shinoji ji è identica a quella del resto della lama. Vi è un ampio yakidashi, seguito da un hamon di media ampiezza. Il jigane mostra un riflesso tipicamente scuro, con ampie zone di jifu, e la hada è un ō itame misto a mokume dall’aspetto abbastanza grezzo. La lama presenta un forte hira niku. Nell’hamon vi sono molti nie suji. Le lame di Sanekage sono estremamente rare e questa è una delle poche giunte sino a noi. Dalla tipologia del sugata si pensa che Sanekage possa essere precedente a Yasutsuna. Il nakago è ubu, con un solo mekugi ana.
Lame per kantei:
Osafune Kanemitsu, wakizashi hira zukuri
Lama dal sugata tipico del periodo Nambokuchō, con kasane sottile. L’hamon è un classico dei lavori di Kanemitsu: una tipologia di notare che questo forgiatore comincia ad usare dopo Jōwa 3 (1347). Anche l’horimono è abbastanza facilmente riconoscibile come tipico della scuola Bizen. D’altro canto, questa lama non presenta utsuri ed è in nie deki il che può indurre a dubitare, a prima vista, che si tratti di un lavoro del mainstream della scuola Bizen. Tuttavia sappiamo come Osafune Kanemitsu abbia realizzato, da un certo periodo in poi, lame in nie deki che presentano affinità con lo stile Sōshū. In questo caso l’analisi dell’horimono risulta di importanza essenziale per avviarsi sulla strada di un’attribuzione corretta. Ishii san spiega che questo tipo di lavorazione in nie deki prevede una temperatura elevata, quindi l’utsuri non si forma.
Muramasa, katana
Sugata classico da katate uchi. La hada è
particolarmente compatta, raffinata e brillante, tanto da suggerire una
forte influenza dello stile Yamashiro; un dettaglio abbastanza
sorprendente poichè, in generale, la hada tipica di questo forgiatore mostra un aspetto vagamente rustico e provinciale. L’hamon è composto da gruppi di midare disposti su base notare e
il disegno appare uguale sui due lati, come tipicamente avviene nelle
lame di Muramasa e di altri forgiatori in Mino dello stesso periodo
storico. Il nioiguchi non è molto brillante e anche questa è una
caratteristica tipica di Muramasa. Questa lama faceva parte della
collezione del principe Akimatsu ed è stata esposta nella mostra
dedicata alla scuola Yamashiro tenutasi a Kyoto nel 2018. A mio parere è
la lama più notevole tra tutte quelle di Muramasa che ho avuto modo di
vedere e mostra una qualità di lavorazione molto alta. In fase di
attribuzione la particolare qualità del jigane di questa lama può portare a non identificarla immediatamente come un lavoro di Muramasa, tuttavia l’hamon speculare e il nioiguchi non troppo brillante sono gli elementi che portano sulla strada giusta. Ishii san spiega
che la lama ha subìto una nuova politura, rispetto a quando era in
esposizione a Kyoto, dunque l’abbiamo potuta studiare al massimo del suo
splendore.
Il Meeting si è svolto nella sede della NBTHK a Tokyo, nella sala conferenze al piano terra, seguendo la modalità classica: un primo approccio libero e diretto alle lame, della durata di una mezz’ora circa, contestualmente alla prova di kantei. A seguire la spiegazione di Ishii san per ognuna delle lame, per circa un’ora; infine la possibilità di riesaminare le lame con “occhi più consapevoli” dopo la spiegazione.
Data la qualità, e la rarità, dei pezzi
esposti si è trattato ovviamente di un incontro estremamente prezioso ed
una rara opportunità per lo studio diretto e in mano di tōken di altissimo livello; l’esposizione di Ishii san è stata impeccabile e chiara, accompagnata dalla traduzione in inglese di Murakoshi san. Naturalmente è stato possibile rivolgere alcune domande a Ishii san che si è dimostrato molto disponibile nel cercare di fornirci alcuni approfondimenti.
Va a nostro onore l’esplicito apprezzamento di Ishii san a tutti
i membri della nostra Branch per l’impeccabile maneggio delle lame e il
corretto approccio all’esame visivo, secondo la modalià tradizionale,
nonchè per il grande e palpabile rispetto dimostrato nei confronti di
oggetti di enorme rarità e pregio che ci è stato gentilmente, e in via
eccezionale, concesso di tenere in mano.
Per quanto riguarda la prova di kantei, la nostra Branch ha ricevuto i complimenti di Ishii san in quanto quasi tutti i membri hanno dimostrato una buona dimestichezza con questo tipo di esercizio ed alcuni hanno risposto atari al primo tentativo, per entrambe le lame. Un risutato che non deve solleticare il nostro orgoglio, quanto fornirci lo stimolo per proseguire con modestia lo studio lungo questa strada che, senza dubbio, dimostra di poter dare buoni frutti.
Sono inoltre lieto di riferire che la connessione di studio con Hinohara san non si è interrotta, nonostante il suo ritiro dalla carica di senior curator. Ha infatti acconsentito ad accogliere una piccola delegazione della nostra Branch per un incontro privato di un’ora circa, a margine dello Special Meeting, per mantenere vivo il filo didattico con noi. Un ulteriore elemento che ha reso questa sessione di studio della NBTHK Italian Branch al Museo della Spada di Tokyo particolarmente interessante e preziosa.
Elenco partecipanti:
Enrico Ferrarese
Francesco Marinelli
Renato Martinetti
Andrea Morelli
Giorgio Negro
Massimo Rossi
Gianluca Venier
Ruslan Tarasenko
Paul Kremers
Tobias Knecht