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Buongiorno sono interessato all'aquisto del libro "ll manuale della spada giapponese NAGAYAMA KOKAN", sa se è ancora disponibile?
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Grazie 1000 Mauri, ti devo decisamente un favore....
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Io sono fortemente metereopatico e l'inverno mi distrugge. Beato te che riesci a trovare l'entusiasmo. Per me un anno dovrebbe essere fatto di 11 mesi di luglio e un mese di dicembre.
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Ad un primo sguardo avrei detto scuola Kaneie, ma ad un'osservazione piú attenta, vista la lavorazione del volatile direi Nobuie.
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Chiedo fin da subito perdono per questo topic quanto meno singolare ma come dice il titolo la mia é una ricerca che dura ormai da piú di due anni senza alcun risultato. Sono alla "ricerca disperata" del testo "Nihonto Zuikan" Koto e Shinto, entrambi i volumi, dell'autore Ginsaku Kataoka. Chiunque abbia informazioni a riguardo o (ma non spero in tanta fortuna) voglia disfarsene lo prego di contattarmi. Dato che siamo nella sezione richieste ho postato qui, se non dovesse risultare corretto provvedo subito a spostarla. Grazie.
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quella utilizzata è una mescola, non un singolo elemento, chiamato Kusune. Trattasi di matsuyani appunto, resina di pino, mista a natane, un olio vegetale. E' possibile sostituire il natane con altri oli vegetali quali anche il choji. Il kusune lo si usa appositamente per lo tsukamaki e dipendentemente dalla quantità di olio si ottiene un impasto più o meno duro, secondo le preferenze. Il natane viene usato anche per lo urushi.
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Kodachi e Wakisashi
emtolor ha risposto a Francesco Marinelli alla discussione in Consigli e discussioni varie
Con enorme ritardo, mi sono appassionato, do la mia versione e magari ne parliamo ancora. I ninja non esistevano, se poi intendiamo uomini d'arme che per penetrare un'insediamento, rubare documenti o assassinare un rivale si vestissero di colori scuri in quel particolare evento notturno e questa sia l'immagine sulla quale abbiamo ricamato sopra allora....Per quanto riguarda kodachi e wakizashi la distinzione lama lunga,lama corta è una conseguenza ma non la causa. I primi daisho erano formati da tachi e spada più corta, in alcuni casi una kodchi che in epoche più recenti fu sostituita da katana e wakizashi. Causa evoluzioen dell'ogggetto spada giapponese in relazione alla tecnica le dimensioni si sono progressivamente accorciate nel tempo dando origine alla distinzione di cui sopra di facile memorizzazione. In realtà, come detto da Paolo, per tachi si intendono le lame antiche, prime forme della spada giapponese come la conosciamo oggi, figlie delle lame kissaki moroha zukuri e compagnia bella assorbita dalla Cina e probabilmente dalla Corea (le lame ad es. dello Shoso in). Le si distinguevano in quanto essendo indossate con il filo verso il basso legate all'obi, la mei sul lato omote, si viene a trovare contrapposta a quella odierna che avendo il filo verdo l'alto ha il lato omote dalla parte opposta, salvo alcune accezioni di scuole diverse. La ko dachi è quindi figlia della tachi (la maggior parte delle mei è oggi sparita a causa dei suriage) con filo verso il basso mentre il wakizashi della katana con filo verso l'alto portata inserita nell'obi. La caratteristica lama più corta, lama più lunga è una scorciatoia mnemonica e non dovrebbe esssere usata come metro di giudizio. Meglio usare un' associazione del tipo periodo Kamakura + lama di circa 75cm = tachi, si rischia di azzeccarci di più. Spero di essermi spiegato... -
Nello Hagakure si esprime molto chiaramente quanta parte della vita del samurai fosse dedicata alla preparazione della morte. Perché dici che a taluni era negato il seppuku? Storicamente non trovo corrispondenza. Nelle battaglie non si era soliti prendere prigionieri e nelle varie Sekigahara, nell'assedio di Osaka o nella rivolta di Shimabara venivano compiuti veri e propri massacri rituali, dove era uso comune decapitare i perdenti e portare in omaggio al vincitore, pulite e truccate, le teste dei combattenti piú importanti. Il fatto che siano poi esistiti feroci assassini fra i samurai é statisticamente del tutto normale. Parlando di poesia e senso estetico ci si riferisce ad un peculiare tratto comune a molti, tanto da essere identificato come costume. Questo non equivale a dire "tutti i samurai erano poeti", ovviamente in mezzo alla casta dei samurai vi era di tutto, come lo si riscontra nel genere umano in toto. É come sostenere che gli svizzeri sono un popolo pacifico, questo non esclude che tra la popolazione vi siano squilibrati ed assassini, ma soltanto che tra di essa vi é un numero sufficiente di persone pacifiche o un diffuso atteggiamento di non belligeranza tanto da identificare la non aggressivitá come costume.
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Ai giorni nostri il mondo feudale giapponese subisce la medesima sorte del mondo dei cavalieri europei narrato in romanzi quali l'Orlando Furioso, venendo profondamente romanzato. L'aspetto legato alla sensibilitá nei confronti della natura e all'animo artistico dei guerrieri erano una realtá, che peró viene oggi presentata sradicata da quella che era la cornice sociale dell'epoca. Penso sia estermamente importante ai fini della veridiciá storica tenere ben presente quanto detta sensibilitá, senso estetico ed animo artistico fossero imbrigliati in una societá rigida, dalle regole ferree, fatta di obblighi e doveri ai quali i samurai erano tenuti a rispondere, pregnati di un senso di appartenenza assoluto, che rendevano la vita, in talune occasioni, estremamente difficile quando si toccava l'ambito dell'onore, fino all'atto estremo del seppuku. Questo quadro é a mio avviso fondamentale se si vuole avere un'immagine chiara della vita feudale giaponese e al contempo si vogliono interpretare correttamente molti degli aspetti odierni. Soprattutto tali aspetti conferiscono ancora maggior valore alla sensibilitá quando questa la si contestualizza all'interno di un mondo rigido e violento.
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So che é profondamente ingiusto ma in questo mondo di soli uomini il fatto che tu sia una ragazza ti vale un bello sconto sulla risposta. 1- Per definizione una spada Giapponese DEVE essere giapponese e quindi forgiata da un maestro giapponese con materiali conformi e metodo tradizionale 2- si scrive katana, anche al plurale (es. tutte le katana del mondo) 3- di conseguenza una katana originale forgiata in italia é un ossimoro 4- consiglio personale, continua a studiare suoi libri, penserai poi all'argomento acquisto Spero di esserti stato utile
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é vero, in questo forum si analizza esclusivamente la materia nihonto e le shinken sono a tutti gli effetti token giapponesi. Nihonto non significa antica, ma solamente affine ad alcuni criteri costruttivi e di origine, sia questa vecchia o nuova.
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beh patacca...non si sa mai come va a finire. Metti che fra un migliaio di anni gli archeologi in uno scavo trovino solo questa potrebbero pensare che ai nostri tempi tutte le spade fossero cosí. Magari in un'ondata di furore revival ripristineranno la forgiatura tradizionale e migliaia di queste spade inonderanno il mercato. Si lo so il ponte del primo maggio mi fa un effettaccio! Quasi dimenticavo, secondo me ci va un copriletto chiaro...mette in risalto la nanban hada.
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Nakago sospetto...
emtolor ha risposto a yatoshiAmenutsu alla discussione in Consigli e discussioni varie
Per Gendai mi riferisco a quelle che sembrano essere proprio le condizioni del nakago -
Ma vedi un po' che dopo un millennio di sviluppo dell'acciaio torniamo all'ossidiana...
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Nakago sospetto...
emtolor ha risposto a yatoshiAmenutsu alla discussione in Consigli e discussioni varie
A prescindere dall'analisi del nakago vorrei invece consigliare al tuo amico di non credere nelle "scoperte dell'anno". Comprare una lama per due soldi e ritrovarsi in mano un tesoro non succede MAI, o se avviene succede sempre ad un amico di un amico. Se una lama si acquista a TOT é molto probabile che valga esattamente quei soldi. Per capirsi il togi su una lama da 1000 euro rivela sempre che sotto c'é una lama da mille euro che con la spesa per la politura ci si trova ad aver pagato piú del suo valore. Nello specifico piú che Shinshinto direi Gendai, ma le foto possono traviare e potrei sbagliarmi. Anche se un mio amico una volta mi ha detto che un suo amico ha comprato...
Chi è I.N.T.K.
La I.N.T.K. – Itaria Nihon Tōken Kyōkai (Associazione italiana per la Spada Giapponese) è stata fondata a Bologna nel 1990 con lo scopo di diffondere lo studio della Tōken e salvaguardarne il millenario patrimonio artistico-culturale, collaborando con i maggiori Musei d’Arte Orientale ed il collezionismo privato. La I.N.T.K. è accreditata presso l’Ambasciata Giapponese di Roma, il Consolato Generale del Giappone di Milano, la Japan Foundation in Roma, la N.B.T.H.K. di Tōkyō. Seminari, conferenze, visite guidate a musei e mostre, viaggi di studio in Europa e Giappone, consulenze, pubblicazioni, il bollettino trimestrale inviato gratuitamente ai Soci, sono le principali attività della I.N.T.K., apolitica e senza scopo di lucro.
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(proverbio popolare giapponese)