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Leonardo Buffa

Nihonto - le sue parti, come si misura e come si realizza una scheda tecnica

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Spesso c'e' confusione sui termini, su come si effettua una misurazione, quali dati servono per realizzare una scheda tecnica. Soprattutto per coloro che si stanno avvicinando a questo mondo ecco il mio piccolo contributo.

 

 

Le parti che compongono le Katana

 

 

 

 

Anche se per Katana si intende una lama con tutto il suo contorno, quindi il Koshirae composto da Saya, Tsuka, Tsuba, e tutti i suoi componenti, in questo articolo tratteremo la lama senza niente attorno che definiamo con il suo nome: "Token". Questo perchè i vari elementi, soprattutto per chi da poco si è avvicinato a questo studio, possono essere fortemente fuorvianti. Il termine corretto per definire la lama nuda è la parola Giapponese "Tōshin" che letteralmente vuol dire "corpo della spada".

 

Ogni elemento, ogni zona e ogni parte misurabile di una Katana ha un nome specifico, il quale, per tradizione, non è mai stato tradotto in altre lingue, esattamente come avviene per le tecniche nello studio delle Arti Marziali. In questo modo è garantita la coerenza dei termini in qualunque lingua e la totale comprensione dell'argomento discusso, ovunque ci si trovi evitando quindi traduzioni approssimative, imprecise o infedeli.

 

L'analisi e l'identificazione delle caratteristiche di ogni elemento della spada ci darà informazioni importanti per il nostro Kantei, ovvero l’identificazione della lama che stiamo analizzando e il suo posizionamento spaziale e temporale.

 

L'immagine seguente aiuta a comprendere i nomi delle parti che compongono la lama:

 

parti-katana.png

 

 

 

 

 

 

 

 

  • Nakago: Codolo della spada, questo sarà inserito nella Tsuka e bloccato grazie al Mekugi Ana.

  • Nakaho Jiri: Lato estremo del Nakago, può assumere numerose forme

  • Yasurime: Segni di limatura sul Nakago, possono essere rigature ed avere inclinazioni diverse e possono essere incrociate fra loro o possono presentarsi con forme differenti.

  • Mekugi ana: Foro dentro il quale si incastra il Mekugi, un piccolo piolo di legno (in rari casi in metallo) che blocca la lama alla Tsuka (impugnatura).

  • Mei: Firma del forgiatore, può essere Zai Mei, firma intatta. In caso di mancanza di firma si ha Mu Mei, invece, in caso di firma che riporta dati di un forgiatore differente da colui che effettivamente ha forgiato la lama si parla di Gi Mei. Altri casi in cui il Nakago abbia subito Suriage (accorciamento), la Mei potrebbe risultare mutilata.

  • Machi: Scalini sui quali si incastra l'Habaki.

  • Munemachi: Scalino in alto, posto sul Mune.

  • Hamachi: Scalino in basso, posto sul Ha.

  • Mune: Dorso della lama.

  • Iori: Parte superiore del dorso della lama.

  • Hi: (O Bo-Hi o Horimono) scanalatura o incisione che rappresenta un drago o una divinità o altro, essa corre per una parte più o meno lunga della lama. Non sempre presente.

  • Shinogi: Linea che divide lo Shinohi-Ji dallo Hira-Ji.

  • Shinogi-Ji: Parte superiore del fianco della lama, immediatamente sotto il Mune.

  • Ko-Shinogi: Stessa linea come lo Shinogi ma propria del Kissaki.

  • Kissaki: Insieme degli elementi che costituiscono la punta della lama.

  • Ha o Hasaki: Parte affilata della lama.

  • Hamon: Linea di tempra del tagliente della lama.

  • Hira o Hira Ji: Parte inferiore del fianco della lama, rimane tra lo Shinogi e l'Hamon.

  • Yokote: Linea che divide il Kissaki dal resto della lama.

  • Boshi: Linea di tempra del Kissaki.

  • Tsuka, Habaki, Mekugi: (Come anche Saya, Seppa, Tsuba, Kodogu, eccetera) sono parti della “montatura” della Nihonto, come scritto precedentemente non saranno trattati in questo documento.

 

 

 

Realizzazione della scheda tecnica di una Nihonto

 

 

 

 

La scheda tecnica è un documento che ci consente di avere una descrizione molto precisa di tutte le caratteristiche della lama che stiamo analizzando. Grazie ad una scheda tecnica completa possiamo affrontare un Kantei che ci consentirà di identificare con una buona approssimazione la Katana. Saremo quindi in grado di attribuirle il periodo di costruzione, la regione in cui è stata costruita, la scuola, magari il forgiatore che l'ha creata ed eventuali modifiche subite nel tempo.

La realizzazione della scheda tecnica di una Nihonto può essere divisa in due fasi, una meramente “meccanica” ovvero rilievo delle misure e del peso, la quale, per alcuni aspetti, ritenibile abbastanza semplice ed alla portata di chiunque abbia un minimo di dimistichezza con semplici strumenti di misura.

La seconda fase è assai più complessa, essa richiede una analisi visiva approfondita degli elementi della Lama, ma soprattutto una grande esperienza e conoscenza degli stili di forgiatura, delle scuole e delle caratteristiche che hanno assunto le lame nei vari periodi storici e nelle varie Prefetture Giapponesi.

 

Come si misura una Nihonto

 

 

 

 

I principali parametri da misurare sono:

  • Nagasa: Lunghezza della lama misurata dalla punta del Kissaki al Munemachi.

  • Sori: Corda della curvatura, lo si misura tirando una linea immaginaria tra punta del Kissaki e Munemachi e misurando la distanza maggiore tra il Mune e questa linea.

  • Kissaki: Lunghezza del Kissaki, dalla punta dello stesso allo Yokote.

  • Nakago: Lunghezza del nakago dal Munemachi al Nakagojiri.

  • Mihaba: Larghezza della lama (vedi Motohaba e Sakihaba).

  • Motohaba: Larghezza della lama misurata a livello del Munemachi.

  • Sakihaba: Larghezza della lama misurata in corrispondenza dello Yokote.

  • Kasane: Spessore della lama (vedi Motokasane e Sakikasane).

  • Motokasane: Spessore della lama misurato in corrispondenza del Munemachi.

  • Sakikasane: Spessore della lama misurato in corrispondenza dello Yokote.

  • Peso: Peso della lama nuda in grammi.

Il disegno di seguito aiuta a comprendere come effettuare queste misurazioni.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

misure-katana.png

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Consigli per effettuare le misurazioni

  • Nagasa: Utilizzare un metro a nastro, possibilmente di stoffa o plastica per evitare che il contatto tra il metallo della lama e quello del metro possa arrecare danni alla Nihonto. Appoggiare lo zero sul Munemachi e portare il metro fino alla punta del kissaki.

  • Nakago: Appoggiare lo zero sul Munemachi e portare il metro fino alla parte finale del Nakago. Se il Nakago non è Ighimonji (ovvero dritto) è necessario misurare l'effettiva lunghezza dello stesso misurando una linea immaginaria ad esso perpendicolare.

  • Sori: Appoggiare la spada coricata su una superficie piana, far corrispondere Kissaki e Munemachi al bordo della superficie su cui stiamo lavorando, in questo modo si evidenzia un arco di cerchio. Cercando il punto di maggiore ampiezza di questo arco, lo si misurari perpendicolarmente al piano per ottenere il Sori. Questo punto di massima ampiezza, a seconda del tipo di sori, potrebbe trovarsi in centro (Tori Zori), verso il Munemachi (Koshi Zori) o verso il Kissaki (Saki Zori).

  • (Sempre utilizzando questo metodo si dispone di un altro metodo per misurare la Nagasa, semplicemente misurando la distanza Kissaki-Munemachi).

  • Mihaba e Kasane: Utilizzare un calibro, foderare con nastro adesivo sottile (Scotch) i becchi dello strumento per evitare di segnare la lama con il contatto tra i metalli. Azzerare il calibro (l'ideale sono i calibri elettronici con lettura digitale perché dispongono del pulsante di azzeramento, in caso di classico calibro meccanico con nonio è necessario tenere conto dello spessore del nastro e sottrarlo ad ogni misurazione). Effettuare le varie misurazioni.

  • Peso: Utilizzare una comune bilancia da cucina. Avere l'accortezza di usare un appoggio morbido per la lama, come ad esempio un pezzo di carta di riso piuttosto che un pezzo di stoffa.

Il sempre presente consiglio di evitare contatti diretti tra il metallo della Katana e altre superfici dure (metro, calibro, bilancia – lama) è da applicarsi ogni qual volta ci si avvicina alla lama stessa, questo per evitare di segnare o addirittura rovinare l'acciaio della Nihonto.

Sebbene le Katana siano state create per essere strumenti di guerra, sono comunque delicate al punto che una manovra maldestra potrebbe segnarle gravemente e comprometterne l'estetica.

 

 

 

Analisi visiva della Katana

 

 

 

 

La fase successiva dell’analisi della lama che si sta studiando consiste in una serie di attente osservazioni dei particolari della lama. Si andranno ad analizzare e identificare forme, morfologie, caratteristiche dell’acciaio, segni o disegni che le operazioni di tempra creano. Anche l’intervento dell’uomo con il lavoro di Togi (politura della lama) o modifiche strutturali come Suriage (accorciamendo del Nakago) o Machi-Okuri (spostamento del Machi) sono elementi importanti che possono dare molte informazioni sul passato della Katana.

 

Ecco cosa valutare:

  • Sori: Tipo di curvatura, della lama. La curvatura può essere centrale (Tori Zori), spostata verso l'impugnatura (Koshi Zori) o verso la punta (Saki Zori).

  • Kissaki: Punta, a seconda delle dimensioni del Kissaki, lo stesso può avere tre nomi: Ko Kissaki se piccolo, Chu Kissaki se medio, O Kissaki se grande. Esistono anche il Ikubi Kissaki che è corto ma tozzo e il Kamasu Kissaki, lungo e con Fukura dritto.

  • Fukura: Curvatura del tagliente del Kissaki. Può essere rotondo o non rotondo.

  • Mune: Dorso della spada. Può essere Kaku Mune (dorso piatto molto raro), Iori Mune, (a V capovolta, assai diffuso), Mitsu Mune, (a V capovolta ma con l'apice appiattito) e Maru Mune, arrotondato.

  • Hamon: Linea di tempra della lama che sul Kissaki prende il nome di Boshi. L'Hamon si forma durante la lavorazione della lama grazie alla presenza dello strato di argilla che viene spalmato sulla lama e che garantisce una tempra differenziata tra le varie parti della lama. L’Hamon può essere Suguha se dritto, Notare se finemente ondulato regolarmente, Gunome se ondulato largo, Midare se irregolare... ci sono numerosi altri tipi di Hamon ed è possibile trovare più caratteristiche nella stessa lama. Descrivere a parole le forme complesse che può assumere un Hamon è impossibile, in ogni caso è sempre consigliabile consultare un libro come il “Manuale della Spada Giapponese” di Nagayama Sensei dove si possono trovare anche le rappresentazioni grafiche ed i disegni di questi elementi.

  • Boshi: Linea di tempra del Kissaki. Pur essendo una linea di pochi centimetri, anch'essa può assumere varie forme, più curvo, meno curvo, lineare o frastagliato, anche per questo elemento è fortemente consigliata la lettura di testi specifici.

  • Hada: Venatura dell'acciaio. A seconda del tipo di forgiatura la trama dell'acciaio presenta caratteristiche differenti. Puà presentarsi con venature simili a quelle del legno, oppure con ondulature che sembrano onde marine, o altre ancora, anche per questo argomento risulta impossibile descriverlo a parole e solo l’esperienza e l’aver potuto studiare molte lame permette di identificare tale venatura.

  • Nakago: Il codolo della spada può risultare è intatto (ubu) o aver subito suriage (accorciamenti e modifiche), la sua parte terminale, il Nakagojiri, può avere varie forme, se tagliato dritto si definisce Kiri o anche Ichimonji, se arrotondato si chiama Kurijiry, se arrotondato con la parte inferiore più smussata prende il nome dei Ha ahari Kurijiri, se invece è a “V” si chiama Kengyo oppure può avere due segmenti con inclinazioni differenti allora si chiama Iryama gata. Le immagini che si trovano sui testi sono assai più esplicative. Il Yasurime, ovvero i tipi di limatura che si possono trovare sul Nakago, possono essre perpendicolari al Nakago stesso (Kiri), inclinati verso destra (Katte sagari), molto inclinati verso destra (Sujikai) ancor più inclinati (O Sujikai); possono anche essere inclinati nell’altro senso (verso sinistra quindi Katte Agari). Altri tipi sono realizzati non più con una lima ma con una sorta di pialla e si chiamano Sen suki, oppure martellati quindi Tsuchime. Il Nakago inoltre è l’unica parte della lama che non va mai pulita, infatti, grazie al suo stato di ossidazione possiamo ottenere importanti informazioni sull’età della lama, una Nihonto del periodo Koto avrà un Nakago completamente ossidato e di colore molto scuro, il colore e l’ossidazione del Nakago diminuiscono di intensità con il progessivo avvicinarsi ai nostri giorni.

  • Sugata: La forma complessiva della Lama. Per la comprensione di questo concetto leggere: Primo approccio al Kantei.

Ulteriori termini e denominazioni possono essere trovati nel: Glossario Della Spada Giapponese.


武士に二言無し

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Grazie a tutti e grazie anche delle osservazioni, Paolo, ho corretto l'articolo seguento i tuoi consigli (Hi/Horimono e Altezza/Larghezza parlando di Mihaba, Motohaba e Sakihaba).


武士に二言無し

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ottimo grazie.


"come le belle donne, anche le spade, ad un certo punto si stancano di essere solo osservate"

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Ottimo articolo Leonardo, grazie mille :arigatou:

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Grande Leo, finalmente si torna ai vecchi tempi, ottimo articolo.

Complimenti!


"La maggior parte della gente era matta. E la parte che non era matta era arrabbiata. E la parte che non era né matta né arrabbiata era semplicemente stupida."

 

"Non mi fido molto delle statistiche. Perché un uomo con la testa nel forno acceso e i piedi nel congelatore statisticamente ha una temperatura media!"

 

"La gente è strana: si infastidisce sempre per cose banali, e poi dei problemi gravi come il totale spreco della propria esistenza, sembra accorgersene a stento."

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Ciao, seguendo altri consigli (Sandro in primis e Togishi sentito pochi istanti fa che ringrazio per le precisazioni) ho apportato un paio di correzioni sull'articolo, una piu' corretta definizione di "lama nuda" e in termine piu' appropriato per la misurazione del Sori. Grazie ancora.


武士に二言無し

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Chi è I.N.T.K.

La I.N.T.K. – Itaria Nihon Tōken Kyōkai (Associazione italiana per la Spada Giapponese) è stata fondata a Bologna nel 1990 con lo scopo di diffondere lo studio della Tōken e salvaguardarne il millenario patrimonio artistico-culturale, collaborando con i maggiori Musei d’Arte Orientale ed il collezionismo privato. La I.N.T.K. è accreditata presso l’Ambasciata Giapponese di Roma, il Consolato Generale del Giappone di Milano, la Japan Foundation in Roma, la N.B.T.H.K. di Tōkyō. Seminari, conferenze, visite guidate a musei e mostre, viaggi di studio in Europa e Giappone, consulenze, pubblicazioni, il bollettino trimestrale inviato gratuitamente ai Soci, sono le principali attività della I.N.T.K., apolitica e senza scopo di lucro.

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